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Voices of Europe – Igiaba Scego, la scrittrice italiana ospite sul podcast di Haaretz

Voices of Europe propone al lettore israeliano e internazionale di “Haaretz” una serie di riflessioni e dibattiti su vari aspetti dell’Unione europea, le sue politiche interne ed esterne e le relazioni UE-Israele in una realtà globale in trasformazione.

In otto puntate di ca. 30 minuti l’una, il noto giornalista israeliano Oren Nahari dialoga con interlocutori europei ed israeliani provenienti da settori artistici, culturali, umanistici e scientifici, su questioni di attualità di comune interesse. Grazie all’approccio discorsivo in due lingue, l’inglese e l’ebraico, un vasto pubblico potrà accostarsi alla molteplice identità dell’Europa e dell’UE. In altri termini: voci d’Europa in casa vostra.

La serie di podcast “Voices of Europe” è un’iniziativa realizzata congiuntamente da “Haaretz” e dai seguenti Istituti nazionali di cultura dell’Unione europea [EUNIC]: Forum culturale austriaco, Goethe-Institut, Istituto Francese, Istituto Italiano di Cultura, Istituto Culturale Lituano, Istituto Polacco, Ambasciata del Portogallo e dalla Delegazione dell’Unione Europea in Israele.

“Voices of Europe” sarà accessibile sulle migliori app per l’ascolto di podcast.

Cultura e società europee, presente e futuro (nel mondo globale).

Il link per l’ascolto in inglese

Il link per l’ascolto in ebraico

Come sarà il futuro dell’Unione europea? – bianco e conservatore, o internazionale e progressista? Riuscirà il “mare di corpi” dei migranti africani a muovere a pentimento i paesi europei dei peccati commessi in passato? Nahari intervista un giornalista polacco e un’autrice italiana in questo episodio della serie di podcast, realizzata in collaborazione con gli Istituti Nazionali di Cultura dell’UE.

Cambiamento demografico, migrazione, secolarizzazione, riemergere del nazionalismo stanno trasformando il volto dell’Europa e ciò che iniziò come unione di paesi bianchi e cristiani e’ diventato negli anni un crogiolo di lingue, culture e religioni. Le grandi ondate di migrazione dall’Africa e dall’Asia hanno cambiato paesi come la Germania e la Francia, ma i paesi dell’est, quali Polonia e Ungheria stanno irrigidendo le loro politiche migratorie e pochi sono i cambiamenti demografici.

I nuovi europei appartengono a famiglie di migranti o profughi che hanno attraversato terre o mari, una generazione di millennial influenzati dai valori sociali e culturali permeati dagli Stati Uniti. L’Europa continua ad essere perseguitata dal suo passato coloniale, con un retaggio di monumenti abbattuti e la richiesta di riconoscimento dei diritti delle vittime di secoli di schiavitù e di sfruttamento economico ed abuso fisico.

Igiaba Scego è una scrittrice e ricercatrice indipendente nata a Roma nel 1974 da una famiglia di origini somale. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Pedagogia all’Università La Sapenza di Roma su tematiche postcoloniali e ha svolto intensa attività accademica in Italia e nel mondo. Fra i suoi libri più importanti: La nomade che amava Alfred Hitchcock (Sinnos), e i romanzi Rhoda (Sinnos) e Oltre Babilonia (Donzelli). Il libro di memorie La mia casa è dove sono (Rizzoli) ha vinto il Premio Mondello nel 2011. È autrice anche del saggio Al Roma Negata. Percorsi postcoloniali nella città (Ediesse) in collaborazione con il fotografo Rino Bianchi. Collabora con la rivista Internazionale e con il quotidiano Avvenire. Il suo romanzo, Adua (Giunti), è il ritratto di una donna alla ricerca di se stessa in un lungo percorso dalla Somalia all’Italia. Molti dei suoi libri sono stati pubblicati anche in lingua inglese. La pubblicazione in inglese del suo nuovo romanzo La Linea del Colore (Bompiani) è prevista nel 2021 presso la casa editrice statunitense Other Press.

(Polonia) Dariusz Rosiak – giornalista veterano con ampia esperienza in tutti i tipi di media (radio, stampa), sia nel settore pubblico che in quello private, è attualmente giornalista free-lance e produce un suo podcast settimanale intitolato Report on the state of the world.

Oltre ad essere giornalista è anche scrittore. Tra i diversi volumi pubblicati, è autore anche del libro sul prete polacco Jakob Weksler-Waszkinel che, bambino ebreo durante la seconda guerra mondiale, fu affidato a una famiglia polacca e, dopo molti anni, si trasferì in Israele (circa 10 anni fa). Questa vicenda è stata coperta molte volte dai media israeliani.

  • Organizzato da: Haaretz e Istituti nazionali di cultura dell’Unione europea [EUNIC]