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Fellini a colori – Amarcord (1973)

Letteralmente, a m’arcord significa “mi ricordo” in dialetto riminese. Dopo il film, la parola è entrata a far parte della lingua italiana. Basterebbe questo per far capire l’importanza che ha avuto “Amarcord” nella storia del cinema e del costume. Con questa pellicola del 1973, Fellini racconta la sua infanzia nella Rimini degli anni Trenta. Il film segna il ritorno metaforico del regista nella sua città natale a vent’anni dall’uscita de “I vitelloni”. Nel racconto ci sono i fascisti, l’olio di ricino, gli scherzi e le prime esperienze con il sesso. Fellini, grazie alla collaborazione nella sceneggiatura e nel soggetto di Tonino Guerra, mette in scena una storia, la sua, facendo ricorso al surreale e costruendo sul set, tutto ambientato a Cinecittà, una Rimini onirica. La pellicola, tra le più famose del regista, ha vinto l’Oscar come miglior film straniero nel ’75.

Altra proiezione in data 14.5 alle ore 20.45

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura Tel Aviv
  • In collaborazione con: Cineteca di Gerusalemme