Conferenza di Filippo La Porta, saggista
Dante è distante da noi anni-luce, con le sue certezze metafisiche da uomo del Medioevo, eppure è anche nostro contemporaneo, perché va alla radice del bene e del male, aiutandoci a trovare un’etica per il nuovo millennio. La Divina Commedia non è stata scritta per gli studiosi ma anzitutto per ogni singolo lettore, cui rivolge un appello vibrante a trasformarsi: riconoscere le cose come sono, sottrarsi al peccato (che nasce sempre dalla malia della cattiva immaginazione), riscoprire la realtà come relazione, diventare da vermi “angeliche farfalle”.
Filippo La Porta intende ripercorrere la letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri, evidenziandone i luoghi “canonici”, ma anche suggerendo letture più trasversali e originali, legate ai dilemmi morali del presente.
Filippo La Porta, saggista e critico letterario, collabora regolarmente al quotidiano “Repubblica” al Domenicale de “Il Sole 24 ORE” e al “Messaggero”, oltre a varie riviste culturali e a Radio3. Ha insegnato a contratto in varie università e tenuto conferenze e seminari in Messico e negli stati Uniti. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo, tra le più recenti, Disorganici. Maestri involontari del ‘900 (Edizioni di Storia e Letteratura, 2018) e Il bene e gli altri. Dante e un’etica per il nuovo millennio (Bompiani, 2018).
L’intervento si terrà in inglese. Per maggiori informazioni: tel. 02-5883616 o e-mail advac@savion.huji.ac.il
Evento organizzato dall’IIC in collaborazione con l’Università Ebraica