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Mostri di pietra nel bosco: il grottesco, il colossale, il mitologico nei paesaggi etruschi del Sacro Bosco di Bomarzo e del Parco Orsini di Pitigliano

Quarta di una serie di conferenze sul giardino italiano dal tardo Medioevo all’inizio del Settecento, con Ada Vittorina Segre, storica del giardino

Il giardino rinascimentale è caratterizzato da un disegno geometrico e simmetrico, su assi lineari e ortogonali, arricchito da un apparato di statue e fontane collocate con precisione all’interno di una maglia geometrica. Normalmente, una fascia boschiva ne costituisce il contorno, episodio periferico alla rigorosa magnificenza e alla visibilità della parte centrale. In alcuni casi, tuttavia, è proprio la parte boschiva a diventare protagonista: nascosti fra gli alberi, si trovano animali feroci, mostri, colossi, ninfe e divinità, disposti senza un disegno preciso.

Il Sacro Bosco di Bomarzo, creato da Vicino Orsini fra il 1562 ed il 1583, è la materializzazione della caotica fantasia di un uomo colto, governato da passione, senso della morte e sovvertimento dei sensi.

In questa conversazione, si considerano molti aspetti del Sacro Bosco, di non sempre facile interpretazione, facendo riferimento anche al Parco Orsini di Pitigliano (sec. XVI), che lo precede. Entrambi i luoghi nascono nell’ambito della tradizione materiale e paesaggistica etrusca, dalla quale sono influenzati nel disegno e nelle tematiche.

La dott.ssa Ada Vittorina Segre, laureata in Scienze Agrarie presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna, ha proseguito la sua formazione in Inghilterra, con un corso di progettazione presso la Inchbald School for Garden Design di Londra, uno di MA di Conservazione Beni Culturali e un Ph.D. in Conservazione del Paesaggio presso l’Istituto di Studi Avanzati per l’Architettura dell’Università di York (GB).

Da allora si è occupata prevalentemente di restauro e conservazione di giardini storici. Ha al suo attivo interventi di recupero di importanti giardini italiani, quali i Giardini Segreti di Villa Borghese a Roma (sec. XVII), il giardino Doria Pamphilj a Genova (sec.XVIII), il giardino di Poggio Torselli a San Casciano val di Pesa (sec.XVIII e inizio XX), il brolo e la prospettiva del Verginese a Gambulaga di Portomaggiore (sec.XVI -XVIII) e diversi altri.

Ha approfondito lo studio di temi legati al planting design storico nei giardini italiani del seicento, settecento e ottocento, si è occupata di restauro di paesaggi sacri e di sistemazioni degli anni ’30 del secolo scorso. Da alcuni anni ha esteso la sua attività di ricerca e professionale anche a campi più legati alla progettazione contemporanea, quali la progettazione di parchi pubblici, del verde stradale e privato. Ha pubblicato numerosi articoli, due libri, e portato diversi contributi scientifici a convegni internazionali. Dal 2006 svolge attività di docenza in Israele, presso la Facoltà di Architettura del Technion, nelle sedi di Haifa e Tel Aviv. Inoltre, svolge attività di consulenza per la conservazione del paesaggio e dei giardini storici in Israele (per il Comune di Tel Aviv e l’Istituto Weizmann di Rehovot).

La conferenza si tiene in ebraico, accompagnata da proiezione di diapositive con didascalie in italiano.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria.

Evento organizzato da IIC di Tel Aviv

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura