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Lunga vita alla vita! Musica dei campi di concentramento

Celebrazioni per il Giorno della Memoria

A cura di F. Lotoro (trascrizione, pianoforte e direzione), con l’Orchestra da Camera Israeliana

Circa 2.600 compositori, dallo sconosciuto polacco Józef Kropiński (addetto all’infermeria di Buchenwald, scrisse circa 400 opere di notte) sino ad alcuni dei più grandi musicisti del ‘900 come Viktor Ullmann (a Theresienstadt scrisse 3 Sonate per pianoforte e l’opera Der Kaiser von Atlantis, completata pochi giorni prima di morire nelle camere a gas ad Auschwitz), Ervin Schulhoff (nello Ilag di Wuelzburg stese la sua Sinfonia n. 8, sconfiotto dalla tubercolosi sulle ultime battute dell’opera) ed Emile Goué, ufficiale francese autore di capolavori come la pièce teatrale Renaissance (della durata di ben 2 giorni) che sopravvisse allo Oflag di Nienburg am Weser ma morì pochi mesi dopo la liberazione per una malattia contratta nel Campo.
Questi sono soltanto alcuni dei numeri che costituiscono i risultati delle ricerche sulla musica concentrazionaria condotte dal pianista italiano Francesco Lotoro a partire dal 1989: oltre 5.000 opere musicali, un immenso Patrimonio dell’Umanità, alle quali si debbono aggiungere 12.000 documenti (lettere, microfilm, diari di prigionia, ecc.) e 180 ore di interviste ai musicisti sopravvissuti.

La ricerca iniziata nel 1989 da Francesco Lotoro con lo scopo è restituire alla cultura uno dei più grandi testamenti dell’ingegno umano, la musica creata in cattività, rappresenta uno dei più importanti progetti musicali e documentaristici sulla creatività artistica durante la Seconda Guerra Mondiale e attualmente costituisce lo stadio più avanzato di documentazione della musica creata in centinaia di campi di transito, lavori forzati, concentramento, sterminio, POW Camps, Stalag, Oflag aperti da Terzo Reich, Italia, Giappone, regime di Vichy e altri Paesi dell’Asse dal 1933 (apertura del campo di concentramento di Dachau) al 1945 (fine della seconda Guerra Mondiale).

Autori di questa immensa letteratura musicale, compositori di qualsiasi estrazione artistica provenienti da qualsiasi contesto nazionale, sociale e religioso: ebrei, cristiani, Sinti e Roma e altri del popolo Romanes, Euskaldunak o del popolo basco, sufi, quaccheri, geovisti, comunisti, disabili, omosessuali, prigionieri civili e militari.

Suonare, registrare, promuovere le opere lasciate da questi compositori porterà inevitabilmente a riscrivere la Storia della Musica del ‘900.

Il concerto è frutto della collaborazione dell’Ambasciata d’Italia in Israele e dell’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv con l’Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, il Conservatorio Israeliano di Musica di Tel Aviv, l’Orchestra Israeliana da Camera e l’Associazione Last Musik Onlus.

Concerto aperto al pubblico . Confermare la presenza al tel. 03-5466228

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura
  • In collaborazione con: Ambacsiata d'Italia, Conservatorio Israeliano di Musica, l'Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria