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Bacioni dal Ghetto di Eugenio de’ Giorgi e Isabelle de Botton

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Celebrare la creazione del ghetto di Venezia con uno spettacolo allegro e commovente non è un capriccio. E’ l’occasione per continuare a far raccontare con spirito e intelligenza un simbolo storico ma anche un cammino di speranza.Quest’anno ricorre il 500mo anniversario del Ghetto di Venezia, aperto il 29 Marzo 1516. Triste data che prefigura la creazione d’altri ghetti con la loro processione di drammi e atrocità. Il nome stesso “ghetto” è diventato il simbolo, sempre attuale, d’un quartiere abbandonato dalla società e dedicato alla miseria e alla reclusione.
Celebrare la creazione del Ghetto di Venezia con uno spettacolo allegro e commovente non è un capriccio opportunista. E’ l’occasione necessaria per continuare a fare tremare la nostra coscienza anche oggi e ricordarci ancora e sempre quanto è inumano parcheggiare delle persone in un luogo chiuso, designare una minorità come degli esseri a parte, di cui la società deve diffidare.
Se il soggetto è serio, “Bacioni dal Ghetto” non è da meno uno spettacolo pieno di umorismo. Questa pièce è giocata da un solo attore che interpreta numerosi personaggi: il Doge, il Consigliere paranoico, la Madre depressa, il violinista innamorato e altri.
La pièce traccia un cammino di speranza. Anche nelle condizioni peggiori l’amore fiorisce attraverso le prigioni che vogliono imporre i tiranni: attraverso la storia d’amore di un giovane ebreo per una bella Veneziana cattolica si racconta la creazione del Ghetto.
In italiano

Prenotazione obbligatoria entro venerdì 8 maggio a: iictelaviv@esteri.it

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura, Ambasciata d'Italia
  • In collaborazione con: Neve Shechter, Museo di Arte Ebraica Italiana U. Nahon