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Nabucco: una storia italiana raccontata attraverso la musica Conversazione con il violinista e musicologo Fabrizio Longo, editore dell’Oratorio ritrovato

Non sono pochi gli autori sconosciuti riportati alla luce ogni anno, ma è davvero raro trovare tra loro un autentico grande compositore come Michelangelo Falvetti (1642-1692). Purtroppo, delle sue numerose opere, che comprendevano messe, vespri, salmi, mottetti, solo due grandi oratori sono sopravvissuti: Il Diluvio Universale (presentato da Phoenix in anteprima al Festival di Musica Vocale di Abu Gosh lo scorso anno) e Il Nabucco.
Poco si sa del compositore Michelangelo Falvetti (1642-1695). Nato a Melicuccà (un piccolo comune della provincia di Reggio Calabria) il 29 dicembre 1642, come molti artisti del suo tempo si trasferì a lavorare in Sicilia, dove fu considerato un “grande virtuoso” e occupò la prestigiosa carica di maestro di cappella presso la cattedrale di Palermo e, successivamente, di Messina.
Vincenzo Giattini (1630-1697), uno dei librettisti maggiormente stimati nella Palermo del tempo, fornì a Falvetti i libretti per Il Diluvio e, nel 1683, per Nabucco.

La drammatica trama del superbo oratorio siciliano barocco a sei voci, basata sul libro di Daniele, rievoca la vicenda dei tre giovani ebrei condannati dal re Nabucodonosor ad essere gettati in una fornace ardente per essersi rifiutati di adorare la statua del re. Il tema della sconfitta dell’arroganza e dell’idolatria sembra essere stato scelto con cura. Ma quale sarebbe stato il morivo di tale scelta?

Di questo e di altri aspetti interessanti e curiosi riguardanti l’Oratorio ritrovato ed il suo autore, parlerà Fabrizio Longo, editore e ricercatore dell’opera di Michelangelo Falvetti, il 20 ottobre, presso l’IIC di Tel Aviv

In inglese

  • Organizzato da: Italian Cultural Institute