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L’Italia è la mia seconda casa. Incontro con Abraham B. Yehoshua.

In occasione della pubblicazione in Italia del romanzo La figlia unica (Einaudi). 

Nato a Gerusalemme nel 1936, Abraham B. Yehoshua è tra gli scrittori israeliani più importanti del suo tempo.

La figlia unica è il suo tredicesimo romanzo, l’ultimo in ordine cronologico: uscito in Israele in primavera, il romanzo è stato recentemente pubblicato in Italia da Einaudi in una versione modificata dall’autore stesso, con la traduzione di Alessandra Shomroni.

Identità e famiglia, cultura e tradizione sono al centro del racconto che vede protagonista Rachele Luzzato, una ragazzina dodicenne, curiosa e intelligente, figlia unica di una facoltosa famiglia ebraica, che vive a metà tra due culture: quella cattolica della madre e quella ebraica del padre. Rachele frequenta la scuola media in una città del Nord Italia e in occasione delle feste di Natale viene scelta per interpretare Maria nella recita scolastica. Da qui, inizierà un viaggio alla scoperta delle sue radici e della sua identità.

La figlia unica è il primo romanzo di Yehoshua a essere ambientato in Italia, paese con cui lo scrittore ha un rapporto speciale, tanto da definirsene “cittadino onorario”. Un legame intenso e di lunga data, nato dal suo incontro con l’autore italiano Edmondo De Amicis e la lettura del libro Cuore, che fece capire a Yehoshua di voler diventare uno scrittore. Cuore ritorna persino ne La figlia unica, facendosi strumento per affrontare il tema dell’amore filiale attraverso due racconti di De Amicis, “Il piccolo scrivano fiorentino” e “L’infermiere di Tata”, nei quali il figlio cerca di salvare il padre.

A causa della pandemia in corso, Yehoshua non ha potuto presentare il romanzo in Italia. Per questo motivo, l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv diviene la casa della cultura italiana dove ospitare l’incontro L’Italia è la mia seconda casa.

Abraham B. Yehoshua, scrittore e drammaturgo israeliano, nasce a Gerusalemme il 19 dicembre 1936 da una famiglia d’origine sefardita. Il padre Yaakov Yehoshua è uno storico. Ha insegnato nelle Università statunitensi Harvard di Chicago e Princeton e Letteratura comparata presso l’Università di Haifa. Durante la sua permanenza a Parigi ricopre anche il ruolo di Segretario Generale dell’Unione Mondiale degli Studenti Ebrei. Il suo primo libro è una raccolta di racconti, Mot Hazaken (La morte del vecchio, 1962).

Le sue opere sono state tradotte in ventidue lingue. In Italia, tutti i suoi romanzi sono stati pubblicati da Einaudi: L’amante (1977), Un divorzio tardivo (1982), Cinque stagioni (1987), Il signor Mani (1990), Ritorno dall’India (1994), Viaggio alla fine del millennio (1997), La sposa liberata (2002), Tre giorni e un bambino (2003), Il responsabile delle risorse umane (2004) e Fuoco amico (2008 e 2009), oltre a Il lettore allo specchio (2003), Tutti i racconti (1999), i saggi Il potere terribile di una piccola colpa, Etica e letteratura (2000), la commedia Possesso (2001), gli articoli Diario di una pace fredda (1996), il saggio Antisemitismo e sionismo (2004), il libretto d’opera Viaggio alla fine del millennio, tratto dall’omonimo romanzo, e la raccolta di saggi Il labirinto dell’identità. Scritti politici (2009). Nel 2005 sono uscite la raccolta di racconti L’ultimo comandante, la pièce Una notte di maggio e i due racconti illustrati da Altan raccolti in Un cagnolino per Efrat. Nel 2009 Einaudi ha pubblicato il volume Trilogia d’amore e di guerra che riunisce i romanzi L’amante, Un divorzio tardivo e Cinque stagioni. Del 2011 è La scena perduta (Einaudi). Con Casagrande nel 2000 pubblica Il cuore del mondo; con Elliot pubblica nel 2007 Sedici feriti-Vaduccia, scritto con Eliam Kraiem; per la casa editrice E/O nel 2012 esce Ebreo, israeliano, sionista: concetti da precisare. Tra gli editori italiani che hanno pubblicato suoi scritti anche Giuntina e Leonardo.

 In lingua inglese. In streaming su Youtube e sulla pagina Facebook dell’Istituto

 

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura Tel Aviv